Accorciamo le distanze

“Don Giorgio ha condiviso con il Consiglio Pastorale Parrocchiale la necessità di sviluppare il tema dell’annuncio del Vangelo utilizzando i nuovi mezzi di comunicazione che la tecnologia ci mette a disposizione”.

Sono queste le parole iniziali che usavamo per rivolgerci alla Comunità nello scorso settembre e fare “appello a quanti tra voi hanno a cuore l’annuncio del Regno di Dio in questo territorio, a quanti sentono questo desiderio, a quanti hanno le competenze tecnologiche e tutti insieme condividere sogni, idee, progetti da orientare a colmare questa nostra lacuna”.

Questo appello rimane ovviamente aperto dal momento che siamo in cammino, sempre, tuttavia oggi siamo lieti e grati al Signore per la buona volontà che si è espressa in un piccolo gruppo di persone e che rende possibile avviare il rinnovamento del sito web della nostra Comunità parrocchiale.

E’ un primo passo, ne saranno necessari altri per andare, comunitariamente, incontro al Signore che sempre viene.

Ci auguriamo che anche questo strumento contribuisca a sostenere la nostra Comunità nel raccontare dell’amore di Dio per ogni uomo e ogni donna, oltre che per tutto quanto da Lui creato.

Le pagine di questo sito web, poco alla volta e con il contributo di ciascuno, costituiranno uno spazio aperto di informazione e di incontro; attraverso di esse riceveremo la pro-vocazione a crescere nella fede, nella speranza, nella carità.

Attraverso di esse scopriremo ancora di più che siamo un piccolo puzzle del grande progetto di amore di Dio, piccolo ma significativo ed indispensabile alla lettura di tutto quanto il disegno stesso.

Perché un sito web parrocchiale?

Speriamo che un po’ sia già stato compreso, il resto lo scopriremo insieme perché solo insieme, infatti, ci vede il Padre buono e misericordioso per il quale siamo figli e tra noi fratelli e sorelle.

Sant’Ignazio di Antiochia in un suo sermone afferma:”E’ meglio essere cristiani senza dirlo, che proclamarlo senza esserlo”. Le parole di questo Padre della Chiesa, Vescovo e teologo, morto il 6 luglio del 108 dopo Cristo, ci interpellano.

Anche a noi, oggi, è chiesto infatti di essere persone solidali, oneste, libere, coraggiose e disposte a pagare il prezzo salato che costa l’amore al prossimo e per la giustizia, la pace, la verità.

Persone così non si improvvisano ed hanno bisogno di essere sostenute dalla fede e dalla testimonianza comunitaria della adesione al Vangelo di Gesù, morto e risorto per la salvezza del mondo.

Questo spazio virtuale sarà significativo ed efficace solo se farà percepire e in qualche modo racconterà degli incontri reali e concreti, appassionati e gioiosi che formano la trama delle relazioni esistenti tra chi incontra e vive (ognuno con il suo modo proprio) le proposte che offre la Comunità parrocchiale.

La Parola di Dio, la preghiera, la liturgia, la spiritualità interpellano ogni credente di tutti i tempi e gli rivolgono costantemente l’assillo del Padre: dov’è tuo fratello?

Ognuno di noi, alla fine della vita terrena, sarà giudicato sull’amore, ovvero sulla capacità avuta o non avuta di vedere e di rendersi conto (quindi senza restare indifferente) di chi aveva accanto (l’affamato, l’assetato, il forestiero, l’ignudo, il malato, il carcerato) come ricorda il Vangelo secondo Matteo.

Avviamo questo sito web parrocchiale rinnovato, non solo nella veste grafica, nell’anno che Papa Francesco ha indetto ed aperto lo scorso 8 dicembre.

San Giuseppe Patrono della Chiesa universale e della nostra Comunità, la Madonna del Divino Aiuto sostengano tutti: il nostro parroco don Giorgio, il diacono Mauro, i componenti il consiglio Pastorale, i catechisti, gli animatori, quanti svolgono un ministero ed un servizio per rispondere alla chiamata del Signore e per il bene della Comunità, ogni uomo e ogni donna amati dal Signore perché, con umiltà e fervore sappiamo sempre accogliere l’invito di San Pietro a “rendere ragione della speranza che è in noi” (1 Pt. 3,15) e, come a San Paolo, ci sia accordata la grazia di poter affermare: “io non mi vergogno del Vangelo” (Rm. 1,16-17)

Don Giorgio e il Consiglio Pastorale

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